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Il sostegno al governo Kishida ai minimi storici, con un 26,5%. Per quattro mesi di fila rimane in una "zona a rischio" in calo anche il partito costituzional democratico

In un sondaggio di opinione condotto da Jiji Tsushin dal 13 al 16 gennaio, l'indice di gradimento del governo di Kishida si è attestato al 26,5%, con un calo di 2,7 punti percentuali rispetto al mese precedente.

Questo dato è stato inferiore al livello più basso dell'ottobre dello scorso anno (27,4%) e il livello del 20%, considerato una "zona a rischio" per il mantenimento del governo, è stato raggiunto per il quarto mese consecutivo. L'indice di sfiducia ha raggiunto un massimo del 43,6% (con un aumento di 1,1 punti percentuali rispetto al mese precedente). Si ritiene che questo dato sia stato influenzato dall'annuncio di una politica di aumento delle tasse in linea con il rafforzamento delle forze di difesa e dall'ulteriore aumento dei prezzi.

 Alla domanda sulla gestione da parte del Primo Ministro Kishida Fumio delle dimissioni di quattro ministri del Gabinetto, che si sono protratte fino alla fine di dicembre dello scorso anno, il 56,4% degli intervistati ha dichiarato insufficiente per apprezzare gli sforzi del governo, un numero significativamente più alto rispetto al 18,7% che ha dichiarato di averla valutato positivamente la questione. Anche questo potrebbe aver influito sull'indice di gradimento. Il 24,9% degli intervistati era indeciso o incerto.

La strategia del governo al coronavirus è stata "altamente apprezzata" dal 40,9% (con un calo di 1,7 punti rispetto al mese precedente) e "non apprezzata" dal 31,2% (con un aumento di 1,7 punti rispetto al mese precedente).

 Le prime tre ragioni di chi sostiene il Governo sono state: "Non c'è nessun altro adatto" (13,5%), "Ho fiducia nel Primo Ministro" (5,6%) e "Sostengo il partito a cui appartiene il Primo Ministro" (5,1%). Il motivo più comune di chi non sostiene il Primo Ministro (26,7%) è stato "Non ci aspettiamo nulla da lui", seguito da "Le strategie di governo sono fallimentari" (19,8%) e "Non mi fido del Primo Ministro" (16,8%).

 Nel frattempo, il sostegno del partito costituzional-democratico del Giappone è sceso dal 5,5% del dicembre dello scorso anno al 2,5%, il minimo dalla fusione con l'ex Partito Democratico per il Popolo nel settembre 2020. Il calo, superiore alla metà, dimostra che il partito non ha ancora soddisfatto le aspettative degli elettori, nonostante l'impegno a continuare la "lotta comune" con il partito Ishin.

 Il PdL è aumentato di 1,8 punti percentuali rispetto al mese precedente, raggiungendo il 24,6%. Ishin siattesta al 3,6% (perdendo 0,2 punt), il Komeito 3,4% (perdendo 0,3 punti). A partire dal quinto partito abbiamo il Partito Comunista (1,8%), il Partito Democratico per il popolo(1,5%), il Partito Reiwa shinsengumi (0,7%), il Partito NHK (0,4%), il Partito Socialdemocratico (0,1%). La percentuale di intervistati che ha dichiarato di non sostenere alcun partito è stata del 58,7%.

 L'indagine è stata condotta attraverso interviste individuali a 2.000 persone di età superiore ai 18 anni in tutto il Paese. Il tasso di risposta effettivo è stato del 60,5%.

Fonte: JijiTsushin 2023/1/19

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